Salario Minimo e Reddito Universale

Le gambe con cui possiamo rimettere in marcia le rivendicazioni unitarie dei lavoratori

Stiamo per entrare in quella che media e politici locali e nazionali chiamano fase 2. Questa fase in realtà sarà una lunga transizione nella quale dovremo imparare a convivere con il virus e i tempi della fase stessa saranno dettati dalla crescita o dalla decrescita dei contagi.

Il Governo ha costruito un impianto di riorganizzazione, con la metodologia ormai consueta del Dpcm (decreto di urgenza del presidente del consiglio), tutta intorno a due assi ben precisi: casa- famiglia e casa-fabbrica. Ciò prevede che le uniche cose che dovranno ripartire sono appunto il lavoro e le relazioni parentali. Attenzione, il lavoro che deve riprendere, viene ben inteso e specificato, è quello asservito alla produzione; viene ancora tenuto il più possibile in standby tutto quello che ha un valore sociale nel welfare e che soggiace anche al principio o al senso di cura. Anche le relazioni vengono codificate, e nell’asse casa famiglia, si tende a ripristinare appunto il contatto interno al nucleo famigliare più stretto, ribadendo il principio di famiglia tradizionale come nucleo fondamentale della nostra società. Rimane molto confusa questa parte lasciando in sospeso molte definizioni affidandole, purtroppo, non tanto all’invocato “buonsenso del cittadino”, ma all’arbitrarietà del controllore, che in ultima istanza, rimane l’agente in servizio con tutti i limiti di corretto giudizio che esso/a può avere.

È chiaro come da questa fase, oltre alle esclusioni di cui parliamo qui sopra, ci siano anche quelle che proprio non stanno nei due “assi governativi”. Viene ancora tenuto ai margini lo spazio pubblico, concetto messo definitivamente da parte da ogni decretazione. Abbiamo tutt* capito e anche rispettato l’importanza dei provvedimenti drastici di salute pubblica, ma altrettanto abbiamo chiaro che tali provvedimenti sono e devono restare di emergenza. All’interno della rete abbiamo trovato nostri ambiti di spazio pubblico, ma in questa fase è necessario, con tutte le precauzioni del caso, riconquistare spazi anche nel mondo reale. Se non si prova a rispondere, come in alcuni casi si sta già facendo, con lotte reali e proposte vi sarà un intensificarsi di soluzioni e (perché no) richieste di derive reazionarie.

Con questo intento e viste queste premesse abbiamo voluto organizzare un momento di dibattito e confronto su RadiogrAMma sul tema del reddito universale. Un reddito universale di base che deve essere pensato come uno strumento della transizione verso un modello alternativo, e non come un fine a e stesso. Mettendo a confronto posizioni diverse. Crediamo che l’esperimento sia riuscito e speriamo di trovare altrettanta attenzione e interesse nei compagni e nelle compagne per poter organizzare momenti di questo tipo.


In questo post vi riproponiamo il podcast del dibattito:


Serie di link per approfondire le posizioni:

http://www.senzatregua.it/2016/07/17/3233-2/

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Redazione
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