Radio autogestita genovese,
ascoltaci in AM alla frequenza 1359 kHz o in streaming su uno di questi link. Buon ascolto!
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Laboratorio Sociale Occupato Autogestito
Laboratorio Sociale Occupato Autogestito
Così si legge dallo striscione, l’unico presente al corteo per scelta degl* organizzator*, posto in apertura della manifestazione organizzata dagli spazi sociali occupati e autogestiti genovesi che sabato 20 novembre, dalle 15, ha percorso le vie del centro cittadino, per protestare contro lo sgombero del csoa Terra di Nessuno, avvenuto l’8 ottobre scorso per mani della polizia locale.
Queste le due parole che vengono per prime in mente dopo il corteo di sabato. Consapevolezza del fatto, soprattutto, che il momento forse non è mai stato così complicato. Il costante attacco alle classi più deboli da parte di quella, che un tempo, si chiamava “classe dirigente” è sempre più brutale e, in una fase di pandemia non ancora terminata , inedita nella storia. Determinazione perché nonostante tutto alla fine Genova, almeno quella Genova degli spazi sociali autogestiti e che abbiamo chiamato per lungo tempo “la città di sotto”, ha dimostrato di esserci ed di R-esistere.
Se all’inizio del corteo, davanti alla stazione Principe, il misto di malinconia e tristezza per lo spazio appena sgomberato, la Terra di Nessuno, ha frenato interventi e cori, questi hanno invece caratterizzato il lungo serpentone da Piazza della Nunziata in avanti, momento in cui compagni e compagne, militanti e semplici cittadini e cittadine si sono alternati al microfono per urlare la propria rabbia a quella città che stancamente inizia il lento rito del consumismo pre-natalizio. Quella città che dimentica ormai da tempo il significato della parola solidarietà rimane, volente o nolente, complice di chi come questa giunta applica la forza con i più deboli e la gentilezza con i più forti.
Le parole degli interventi vengono sottolineate dai manifesti colorati affissi lungo il percorso e che richiamano i punti di una campagna distruttiva della giunta genovese, e da una gigantesca scritta nella galleria fra Piazza Portello e Piazza Corvetto che evidenzia la volontà, ancora una volta, di Resistere!
Piazza Corvetto è il passaggio obbligato per la storia politica e militante recente del capoluogo ligure. Proprio in questa piazza infatti il 23 maggio del 2019 centinaia di antifascisti respinsero le cariche della polizia schierata a difesa di 15 militanti fascisti di casapound. In quella piazza gli interventi più significativi in solidarietà ai denunciati in conseguenza ai momento di lotta da parte delle realtà liguri che supportano i migranti di passaggio nelle rotte clandestine presenti sui confini della fortezza europa.
Dopo Piazza Corvetto ci si rituffa nel salotto buono della Superba e qui, nel pieno della schizofrenia natalizia, il Sindacato Autonomo SICobas ricorda che le merci sugli scaffali dei negozi arriva grazie al sudore della fronte e le schiene piegate di migliaia di lavoratori e lavoratrici sottopagati in tutta Italia, rimarcando come il settore della logistica ormai rappresenti la nuova catena di montaggio di questo secolo, nel quale tutto viene triturato in nome del profitto, soprattutto le vite chi lavora negli stabilimenti, nei trasporti e nelle consegne.
Prima di concludere il corteo c’è ancora spazio per una piccola azione che ricorda una vecchia e consolidata tradizione della nostra città: il posizionamento, davanti alla sede della Regione Liguria, della colonna infame: “ A memoria dell’infame governo della Superba che distrusse la socialità e che affondò gli spazi sociali privando di luoghi aperti e liberi la cittadinanza tutta preferendo ai canti do gioia e ai colori del mondo il silenzio dei sigilli”.
Il corteo chiude in serata in Piazza Caricamento, dove artisti di strada e djs, che praticano musica e allenamenti gratuiti negli spazi sociali, provano a dare uno spaccato ai cittadini distratti di quello che piano piano si rischia di perdere con la chiusura forzata degli stessi.
Chiudiamo questo breve report con lo slogan che ha caratterizzato queste giornate di preparazione del corteo: Giù le mani dagli spazi sociali! e ribadendo che questo deve rimanere il primo passo di una lunga ripresa delle lotte in presenza.
Qui di seguito alcuni degli interventi dal camion e una piccola galleria fotografica della giornata