CinePop ai tempi del Coronavirus (Vol.8) L’Agnese va a morire

Il 25 aprile di quest’anno non potremo scendere in piazza e festeggiare. La memoria, l’impegno, i valori della solidarietà e dell’antifascismo sono nelle radici del nostro collettivo e non sarà certo la quarantena a impedirci di celebrarle. In occasione della festa della Liberazione, questa domenica vi consigliamo un film disponibile per tutt* in italiano
https://www.youtube.com/watch?v=wODTo737zVg
Possiamo guardarlo assieme alle 20:30 (o prima se preferite) e dalle 23:00 potrete collegarvi su Telegram: https://t.me/joinchat/NiYbqUSutAcSrtlFIFoxQQ per parlare, condividere pensieri e per sentirci meno isolat*. Chius* in casa ma mai a bocca chiusa!

«Mea son vecia, e non ho più nessuno. Ma voialtri tornerete a casa, e potrete dire quello che avete visto, quello che avete fatto. Alla sera vi incontrerete e vi metterete a pensare. Ti ricordi quella volta? Ti ricordi quell’altra volta? Ti ricordi di Cino, Tom, il Giglio…? Perché vivi o morti, i compagni restan sempre compagni, anche quelli che non erano niente come me».
Su questa nota si avvia al finale L’Agnese va a morire (1976) di Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò, un racconto resistenziale ispirato a vicende vissute in prima persona dall’autrice, pubblicato nel 1949.

Sul finire della seconda guerra mondiale, le Valli di Comacchio sono ancora sotto occupazione tedesca. Tra l’8 settembre 1943 e il duro inverno del 1944, Agnese, una donna di mezza età, si avvicina ai partigiani e comincia a collaborare attivamente con loro dopo la cattura del marito da parte dei tedeschi. Affatto intimorita dal pericolo e dalle privazioni a cui una vita di duro lavoro l’aveva già abituata, Agnese diventa un punto di riferimento per i giovani delle brigate resistenti, i quali le affidano anche il ruolo di staffetta.

Sempre viva il 25 aprile!
#Lalottanonrimarràisolata

Condividi su: