Campagna cittadina contro il Daspo e la repressione politico-sociale

Negli ultimissimi anni abbiamo assistito ad una mutazione nella gestione del conflitto sociale nel nostro Paese che ha colpito la galassia dell’antagonismo politico. Nel febbraio di quest’anno prima dei decreti, convertiti in legge Minniti-Orlando, L’Osservatorio sulla Repressione ha calcolato in circa 700 il numero degli obblighi di dimora, fogli di via, firme quotidiane nei commissariati, allontanamenti forzosi dalla città di residenza che di fatto rappresentano la reintroduzione del confino.

L’introduzione del “Daspo Urbano” rappresenta un aggravamento di tale potere decisionale che limita la libertà degli individui che di fatto vengono sottoposti a misure penali su base discrezionale: accelerando il processo di trasformazione dei centri cittadini in città-vetrine e aumentando la militarizzazione dei territori, cercando di annichilire l’iniziativa politica delle classi subalterne, oltre che ad espellerla con la gentrificazione dal cuore cittadino. Questo avviene garantito grazie all’adozione di uno stato d’eccezione permanente, come è stato sperimentato sulla propria pelle da numerosi attivisti in diverse occasioni di mobilitazione negli scorsi mesi. Dalle manifestazioni contro l’UE a Roma il 25 marzo, alle mobilitazioni degli LSU napoletani che qualche giorno dopo si stavano recando nella Capitale, fino alle lotte in Salento contro il gasdotto TAP dei primi di Aprile, la cronaca non fa che registrare una limitazione del diritto di manifestare ed una estrema repressione del diritto al dissenso. L’irruzione a febbraio delle forze dell’ordine in una biblioteca universitaria a Bologna, ed in generale la derubricazione del trattamento delle mobilitazioni politico-sociali a mera questione di ordine pubblico è stato un precedente importante di come lo stato si stesse attrezzando per criminalizzare il conflitto sociale.

In questo contesto a Genova nella seconda metà di marzo sono stati notificati 5 daspo a 5 antifascisti che hanno partecipato alla mobilitazione contro il convegno europeo organizzato da Forza Nuova a Sturla l’11 febbraio di quest’anno: vengono interdetti per 5 anni a partecipare a avvenimenti sportivi, con l’obbligo di firmare per due volte al commissariato durante lo svolgimento della partita. Questo che è un precedente grave e pericoloso, alla luce del nuovo clima di limitazione della libertà politica, apre uno scenario inquietante. Da anni le dinamiche repressive che si sperimentano su una porzione precisa del corpo sociale vengono poi “estese” ad altre, per poi divenire tecniche complessive di gestione dell’ordine pubblico e dispositivi repressivi veri e propri: lo stadio è stato per anni uno di questi laboratori, così come la “gestione” di migranti e terremotati o la ristrutturazione dei circuiti penali.

Occorre iniziare a sviluppare una campagna cittadina adeguata per far annullare provvedimenti, come daspo e fogli di via, che son stati ultimamente rivolti ad antifascisti e militanti impegnati nella lotta contro le frontiere così come in quelle per la difesa del territorio, e rinsaldare una solidarietà militante rispetto a coloro che vengono colpiti dalla repressione (anche rispetto alle necessità pecuniarie) ed in generale riflettere ed attivarsi contro la torsione autoritaria complessiva che sta per abbattersi come una scure sugli attivisti politici e sulla possibilità stessa di farla al di fuori del quadro politico-istituzionale dato per cui “la legalità” in sé è un feticcio ed un valore, qualsiasi cosa essa significhi.Bisogna comprendere innanzitutto cosa comporterà per i margini di azione politica a Genova questo salto di qualità della logica penale dello stato.

Primi firmatari: Collettivo Comunista GCS, LSOA Buridda, Circolo 30 Giugno, BSA Genova, PRC Federazione di Genova, ARCI Granarolo, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, Movimento NO TAV NO TERZO VALICO, Eurostop Genova, Altra Liguria, Genova in Comune, Sinistra Anticapitalista Genova, Chico Mendes (Assoziazione Agenzia dei Diritti), Centro Sociale Zapata, La Resistente Atleti Socialisti, Terra Di Nessuno (TDN), SiCobas Genova, I Caruggi, Spazio Libero Utopia, G.A.V. 2003, U.C. Sampdoria Rude Boys and Girls 1987, Trojan Skins Genoa 1985, Old Block Unità Resistente 1973, Skinheads Genoa 1985, Working Class Genoa
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